
Cosa possiamo fare?
Un viaggio di scoperte.
Questa storia racconta del sentimento di impotenza che frequentemente viviamo. Una impotenza che fa emergere il bisogno di stare insieme e di non essere soli. Un sentimento che se guardato attraverso la giusta prospettiva ci fa rialzare e camminare per trovare la strada che stiamo cercando.
Così mi scrive la mamma di un ragazzo in affido, con una grande irrequietezza ed un desiderio di avere un suo posto nel mondo.
Ci incontriamo, lei mi racconta, io la ascolto davanti a un semplice caffè che diventa il filo che ci tiene unite di fronte a quell’interrogativo: “cosa dobbiamo fare?”.
Così il luogo cambia, le persone attorno a noi cambiano, il tempo cambia ma noi, insieme, continuiamo a cercare, davanti a un semplice caffè, come mostrare a quel giovane che la realtà non è ciò che lui sta vivendo e che lo aspetta molto altro.
Mi è sempre più chiaro che anche i silenzi sono importanti perché è nato un luogo dove la mamma riesca a raccontare, dove le sue parole vengano ascoltate e lei venga guardata.
È proprio vero che quel rapporto di soli venti minuti genera in me impotenza di provare a cambiare la situazione, ma sono con lei senza abbandonarla, senza lasciarla sola.
Di una cosa sono certa: poter fare compagnia ed essere ascoltati vale di più di dire cosa andrebbe fatto e che strada seguire.
Noi, a volte, incontriamo un ragazzo, la sua famiglia e magari non la vediamo più ma in quell’istante dobbiamo stare con tutta la nostra intensità.
Poi un giorno arriva un messaggio :”grazie di non dimenticarti di noi”.