MISSION

Il nostro sogno

Vogliamo dare una mano ai giovani che sono alla ricerca della propria strada.

La crisi economica e sociale amplifica la difficoltà a progettare il proprio futuro e a fare delle scelte.

Crediamo nel ruolo del lavoro come strumento di crescita personale. Pensiamo che offrire nuove possibilità debba diventare una responsabilità sociale come risposta al disagio giovanile.

Il nostro impegno

@labora è un’Associazione di Promozione Sociale di Chiavari, rivolta a giovani tra i 16 e i 25 anni che devono affrontare delle scelte formative o lavorative.

Svolgiamo attività di orientamento e di inserimenti lavorativi offrendo ai ragazzi percorsi di crescita, di sviluppo delle competenze professionali e umane.

Numerose aziende partecipano al progetto condividendo la nostra Vision.

Riteniamo importante supportare le famiglie corresponsabilmente.

L’associazione @labora ha come obiettivo che i ragazzi diventino protagonisti della propria vita, sia essa nel mondo del lavoro sia nella ripresa di eventuali studi abbandonati troppo presto.

I dati dell’emergenza

La vulnerabilità ci accomuna come esseri umani, ma l’esposizione alla vulnerabilità ci differenzia.

La pandemia e la crisi economica hanno amplificato i fattori di vulnerabilità esponendo ad essi soprattutto i bambini e i ragazzi più fragili.

Alcuni dati del disagio giovanile dell’arco temporale 2019-2021.

nel mondo

  • 1 adolescente su 7 ha un disturbo mentale diagnosticato
  • depressione maggiore in crescita di 53 milioni di casi (+28%)
  • disturbi d’ansia 76 milioni di casi (+26%) collegati alla pandemia
  • abbandono scolastico 1,6 miliardi di bambini in età scolare

(Fonte:UNICEF, 2021)

(Fonte: Il sole 24 ore, dati lancet 2021)

in Europa

In Europa

Chart by Visualizer

Oltre il 40% disoccupazione giovanile

1 giovane su 6 (+ 3,6 Milioni) tra i 20-34 anni è NEET Not in education, employment or training), ovvero non studia, nè lavora

(Fonte: Eurostat 2021)

in Italia

  • il 12,6% dei minorenni italiani vive in povertà assoluta
  • il 12,7% dei giovani italiani nel 2021 ha abbandonato la scuola
  • il 12,3% non ha sufficiente accesso a internet

NEET ( Not in education, employment or training), ovvero non studia, nè lavora:

+ 2,1 milioni fino ai 29 anni

di cui:

16,8%

nord Italia

19,9%

centro Italia

32,6%

sud Italia

+ 3,0 milioni fascia età 14-35 anni

Abbandono e dispersione scolastica

+ 543.000 giovani nel 2020

(Fonte: Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza 2021)

in Liguria

  • 10,7 % Abbandono e dispersione scolastica
  • 20,7 % NEET
  • 34,3% tasso di disoccupazione giovanile tra i 15-24 anni

(Fonte: Liguria ricerche, Gruppo Filse)

Per approfondimenti

Un nuovo sguardo che rigenera

Le difficoltà di accesso al mercato del lavoro e la scarsa valorizzazione del capitale umano nel sistema produttivo italiano contribuiscono a compromettere le possibilità di progettare il proprio futuro.
In una intervista per il quotidiano La Stampa, Matteo Lancini osserva: “Sembra esserci un’assenza di prospettive future, che è uno degli aspetti più preoccupanti che riguarda gli adolescenti, ancora prima della pandemia. […] Da qui ci si deve interrogare ed elaborare delle politiche giovanili che vadano incontro ai nuovi bisogni dei ragazzi”.
In questi anni si stanno delineando nuovi bisogni, nuovi disagi ma anche nuovi valori spesso nascosti o inconsapevoli non solo ai ragazzi ma anche al mondo adulto vicino a loro.
La prima necessità è sia mettere a fuoco cosa si cela dietro a questi comportamenti di ritiro o di rifiuto sociale o più in generale di disagio, sia interrogarsi circa le possibili vie percorribili per rispondervi adeguatamente.
Il bisogno di relazioni positive, di amicizie, di maestri, di essere guardati, di essere ascoltati. Non nuove regole, magari abbassando l’asticella delle aspettative, ma un interesse reale e serio per la loro persona che sta maturando, che sta cercando e trovando la propria identità.

Il mondo del lavoro può offrire tanto e può diventare un luogo di incontri, di relazioni personali.

La nostra storia

I giovani sono il punto di interesse per @labora ed il lavoro è lo strumento utilizzato per aumentare il loro empowerment.

La nostra storia inizia nel 2011, quando Wyscout, società tecnologica di Chiavari, ha aperto le porte per accogliere alcuni di questi ragazzi, e pian piano ha sperimentato che questo era un bene per tutti in azienda. Per essere sostenuta nel progetto, Wyscout chiese l’affiancamento all’associazione Famiglie per l’accoglienza Liguria.

A seguito delle prime esperienze di inserimenti lavorativi, nel 2014 Wyscout, Famiglie per l’Accoglienza e Magil, altra giovane azienda del Tigullio, hanno deciso di fondare l’associazione @labora.

Sin dall’inizio della sua fondazione, @labora si è avvalsa del sostegno e del prezioso contributo di professionisti che l’hanno accompagnata nel cammino:

  • Dott. STEFANO GIORGI – ex Direttore Generale Soc. Coop. Soc. In-Presa, Carate Brianza (MB).
  • Dott.ssa ALESSANDRA MAISSA – Resp. Centro diurno Disabili, Centro Cardinale Colombo, Milano.
  • Dott.ssa DEBORAH MASSA – Psicologa del Lavoro, Nuove Frontiere Lavoro, Lavagna (GE)
  • GRAZIELLA AVANZINO – ex Direttore Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere – Genova.
  • Dott.ssa MARIA SOLE GERINI – Direttore del Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere . Genova.
  • CELIVO Centro di servizio per il volontariato della città metropolitana di Genova – ODV

Dal 2011 ad oggi, @labora ha incontrato e accompagnato più di cento giovani alla ricerca della propria strada e da ogni incontro sono nate storie di vita.

Formazione

Dal 2016, lo staff di @labora partecipa stabilmente a percorso di formazione, “Non esistono ragazzi impossibili”, per educatori di ragazzi che provengono da esperienze di abbandono scolastico, carcere, tossicodipendenza, contesti familiari e sociali difficili.

Questo percorso, pensato da Cdo Opere Sociali, consente di accompagnare le scelte, spesso difficili, dei progetti individuali.

Grazie a questi incontri di formazione, si è aperto un confronto con professionisti del panorama nazionale, da anni coinvolti nella esperienza educativa giovanile:

Perché @labora

La scelta del nome richiama ad una associazione fonetica con il motto di San Benedetto “(ora) et labora”, prega e lavora.

La scelta di accostare una parola latina ad un simbolo tecnologico è sì un gioco di assonanza ma anche un omaggio al Santo Patrono d’Europa per il suo ruolo nell’organizzazione dello sviluppo sociale, economico e culturale dei popoli e dei territori europei.

La regola di san Benedetto origina da una situazione storica drammatica. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente l’Italia subì danni gravissimi; imperava lo sbandamento politico, carestie ed epidemie si susseguivano e l’agricoltura era gravemente colpita dalle devastazioni dei barbari.

Le radici cristiane di allora stanno oggi alla base delle scelte e dei valori dell’associazione. Il pregare indica una posizione del cuore e il lavoro l’impegno che ciascuno, nel suo piccolo, può dare per ricostruire la società in cui viviamo.